IL PROGETTO “GRATIS”: ovvero la concorrenza “sleale” delle Aziende di Arredo

In Italia ci sono 135.000 architetti.

più che in tutta Europa!

Eppure i miei concorrenti per la realizzazione dei locali pubblici non sono gli altri architetti
(come sarebbe logico)
ma le Aziende di Arredo.

Perché praticamente tutte le Aziende di Arredo, oltre che a “realizzare” i locali,
dicono di “progettarli”.

Ma fin qui non ci sarebbe nulla di male, anzi la concorrenza va sempre bene.

Solo che molte raccontano al cliente che il progetto non si paga.

E questo significa fare “CONCORRENZA SLEALE” agli architetti.

Nessun altro architetto infatti, direbbe al suo potenziale cliente
“io ti faccio il progetto gratis” per accaparrarselo.
Sarebbe da idioti!

Invece le aziende fanno proprio questo. Da sempre.

“Perchè vuoi pagare un architetto per farti fare un progetto quando te lo faccio io compreso nel prezzo dell’arredamento?”

Sembra logico no?

Invece no.

Vediamo perchè.

1 – IL PROGETTO NON E’ GRATIS!

Sembra, ma non lo è.
Perchè un progetto richiede del tempo e qualcuno questo tempo lo impiega per farlo.
Magari è assunto nell’ufficio tecnico dell’azienda, ed è anche molto bravo. E viene pagato a fine mese.

(Ti do una notizia. Anche i progettisti che lavorano nelle aziende di arredo non lavorano a gratis,
ma sono pagati. Ma va? Eh già.)

Quindi, visto che il progetto ha comunque un costo, come mai le aziende te lo propongono “gratis”?

ATTENZIONE adesso.

Rileggi quello che ho scritto qualche riga fa…:      “…il progetto è compreso nel prezzo dell’arredamento.

Non è “gratis”, è COMPRESO nel PREZZO!!! che è una “sottile” ma sostanziale differenza .

Se stai pensando, “va beh e allora? Comunque se è compreso non lo pago quindi è come se fosse gratis”

Allora chiedi alle aziende di lasciartelo il progetto. Visto che è gratis.

Ehi non sto parlando della “piantina” del locale con segnati più o meno gli ingombri degli arredi standard.
Quella te la possono pure regalare.
Sto parlando di un progetto pensato, verificato, discusso e magari visualizzato in 3D.
Preliminare finchè vuoi.
Ma un PROGETTO! non una piantina.

Nel 99% dei casi il progetto non te lo lasciano.
Oppure ti dicono che fino a che non hai firmato il contratto di fornitura o un preliminare, rimane di loro proprietà.
Oppure che se ne vuoi una copia devi provvedere ad un rimborso spese.

Ma quindi? che differenza c’è?

Dove è finita l’offerta irresistibile e differenziante del “te lo faccio a gratis?“.
Queste sono le stesse condizioni di uno studio di  architettura.

Eh si però, se firmo il contratto di fornitura dell’arredo, il progetto non lo pago!”

Bravo.

Un vecchio adagio recita: “pagherei qualsiasi cifra per avere qualcosa gratis”.

Ed è proprio quello che succede.

Non sto a dirti che la strategia del “ti offro qualcosa a gratis” serve per stimolarti all’acquisto di qualcosa di più sostanzioso.
Probabilmente è lo stesso ragionamento che fai tu quando offri l’aperitivo o l’amaro ai tuoi clienti.
Dici che è “gratis” sapendo che comunque è ampiamente compreso nel prezzo del pranzo.
Probabilmente anche i tuoi clienti lo sanno, ma apprezzano il gesto.

Più o meno è così anche quando compri un arredamento con il progetto “compreso” nel prezzo.

Ma c’è una cosa ancora più interessante che devi sapere.

2 – A VOLTE IL PROGETTO PER LE AZIENDE LO FANNO GLI ARCHITETTI!

Ovvero qualche volta le Aziende chiamano gli architetti esterni per “farsi dare una mano” nella progettazione.
Magari per progetti particolarmente articolati, magari per location importanti,
magari per “rinnovare” un po’ lo stile dell’azienda.
Magari per il TUO locale!

Proprio quegli architetti che a te dicono di non chiamare perché ti fanno spendere un sacco di soldi,
che invece chiamano loro e, pensa un po’, li pagano pure!

Ma perché fare questo strano giro?

Perché le aziende (non tutte per fortuna)
VOGLIONO ACQUISIRE IL VALORE DELL’ARCHITETTO E RIVENDERTELO COME SE FOSSE IL LORO.

Ho detto non tutte, perché secondo me questo modo di fare è sbagliato.

La collaborazione tra architetti e aziende è stata all’origine del Design Italiano

Tutti i pezzi del design italiano sono fatti a quattro mani. Azienda e Progettista.

Le aziende facevano le aziende, ovvero mettevano sul piatto il know how, il saper fare le cose.
Gli architetti facevano i progettisti, cioè portavano la loro visione, la loro creatività, la loro esperienza
per creare INSIEME alle aziende prodotti eccezionali, frutto proprio della collaborazione.

E sotto a ogni pezzo dell’azienda era riportato il nome dell’architetto con cui lo avevano realizzato.
Stiamo parlando di aziende storiche come Flos, Cassina, B&B
e di maestri come Castiglioni, Magistretti, Aulenti (tutti architetti tra l’altro…)

Si capiva che le aziende erano orgogliose di lavorare con gli architetti e gli architetti onorati di lavorare con le aziende.

E forse nel design è ancora così.

Nel campo dei locali pubblici invece pare di no.

Colpa degli architetti o colpa delle aziende ?