COSA FARE DOPO EXPO. LA MIA IDEA.
Cosa fare di questa area una volta terminato Expo?
E’ una domanda che circola da ancora prima dell’apertura.
Il rischio è quello di un abbandono progressivo come avvenuto per quasi tutti i siti olimpici ad esempio. Che da sedi di grandi manifestazioni sono poco alla volta diventati siti abbandonati per gli eccessivi costi di manutenzione e una difficoltà a riconvertirli a qualcos’altro.
Oppure quello dell’ennesima speculazione immobiliare senza senso e senza prospettive tipo Santa Giulia.
Ma non mi interessa fare polemica.
Ci sono sicuramente tante proposte che si stanno immaginando per riconvertire quest’area al termine della manifestazione.
Dall’idea di una “sylicon valley” italiana, al nuovo stadio, agli impianti sportivi per altri sport (ahia…), al campus universitario, al “parco multitematico” (che suona bene ma non ho capito cosa sia).
Così ho pensato di proporre una “mia” personale visione di quello che “mi piacerebbe” diventasse quest’area.
“Uh, mo’ è arrivato il genio…”
No, no calma.
Fate conto che tutte le cose che dirò possano iniziare proprio con la frase “a me piacerebbe che…”, così sgombriamo il campo dalla presunzione di dire cose assolute, geniali, risolutive ecc..
Se vi interessa ve la spiego.
Allora, partiamo dal problema principale a cui ho pensato.
I costi di riconversione e gestione di un’area del genere.
Ovvero, se non si inseriscono attività che siano in grado di autosostenersi finanziariamente e in parte sostenere i costi di gestione e manutenzione dell’area, si rischia appunto il fallimento.
Perchè in questo caso i costi di gestione dovrebbero essere a carico della collettività, del pubblico, in pratica di noi cittadini con (come al solito) le nostre tasse.
Banale?
Beh ad un certo punto occorrerà tagliare l’erba dei prati, irrigare i campi, riverniciare le strutture, sostituire le lampadine.
Per cui banale fin che volete, ma se pensate che Milano, o Regione Lombardia, o lo Stato Italiano abbia i fondi per fare tutto ciò, secondo me vi sbagliate.
Quindi la SOSTENIBILITA’ E AUTOSUFFICIENZA ECONOMICA mi pare il primo punto da affrontare.
Da qui il secondo.
Quest’area è stata immaginata con una forte componete ludica, di intrattenimento.
In pratica un grande parco tematico, destinato ad accogliere milioni di persone (quindi dotato delle infrastrutture necessarie) con uno scopo educativo, ma anche di divertimento e tempo libero.
I percorsi, i prati, il lago artificiale, l’arena i padiglioni, aldilà del contenuto legato al tema di expo, rappresentano DI PER SE una destinazione, una meta da visitare, un luogo dove passare piacevolmente una giornata.
Questa VOCAZIONE ALL’INTRATTENIMENTO è il seconda aspetto che ho considerato.
Va beh…
Allora ci dici cosa ci vorresti fare?
Mi piacerebbe trasformare quest’area in un DISTRETTO DELL’INTRATTENIMENTO!
Mmm… sembra una parolaccia!
Mi spiego.
Un’area in cui l’impostazione, le infrastrutture, la logistica, le strutture esistenti (i padiglioni) come quella di Expo è PERFETTA per installarci attività di intrattenimento stabili (non temporanee).
Questi padiglioni, dalle forme bizzarre e affascinanti sarebbero ideali per trasformarli in discoteche, teatri, ristoranti, casinò.
Attività PRIVATE in grado di attrarre pubblico, di generare reddito, posti di lavoro, usufruendo di una area al 80% già dotata di tutte le infrastrutture che servono.
Parcheggi, logistica, accessibilità, servizi, sicurezza, qualità dell’ambiente.
Immaginatevi un posto dove non ci sono vicini che chiamano la polizia perchè non riescono a dormire per il casino della “movida”, dove non ci sono auto parcheggiate in terza fila, dove ci si può recare a qualsiasi ora del giorno e della notte in tutta sicurezza, dove non ci sono limiti di orario, di permessi, di distanze, di tasse di normative….
Ueee… mo facciamo un posto senza regole!
No al contrario, con regole assolute e obblighi da rispettare, ma orientato all’intrattenimento e al tempo libero, quindi molto più facile da governare perchè omogeneo, senza esigenze opposte da conciliare (alla notte noi vogliamo dormire!)
Cioè un posto di impasticcati e sballati?
Ma no!
Infatti una cosa mi sono dimenticato di dire. La più importante.
Come si fa a “attrarre pubblico, di generare reddito e posti di lavoro”?
Offrendo SERVIZI DI LIVELLO INTERNAZIONALE.
Si perchè i locali e le attività che immagino insediate qui non sono la “pizzeria dello zio pino”, il “kebabbaro” senza permesso di soggiorno, o il night club pieno di “zoccole” dell’est. (perdonate i francesismi)
Penso a nomi dell’intrattenimento mondiale.
Per esempio (così tanto per dare l’idea)
LIO
PACHA
ZUMA
BUDDHA BAR
CIRQUE DU SOLEIL
Un Casinò
Oltre a tutte le attività collaterali che possono venire in mente.
Teatri, arene all’aperto, esposizioni temporanee e permanenti ecc…
Bocelli che canta una stagione intera come a Las Vegas, concerti di artisti internazionali, cose mai viste in Italia!
Insomma un ENTERTAINMENT DISTRICT (E.district-Milano) dove concentrare un livello di offerta impossibile da avere in Italia, unico in Europa se non nel mondo.
Mi viene in mente lo Strip di LasVegas, ma è un’altra cosa.
Certo anche una opportunità di crescita anche per i professionisti di casa nostra che finalmente avrebbero l’opportunità di confrontarsi con un pubblico internazionale stando in Italia!
Un modo per INTERNAZIONALIZZARE MILANO, non solo per 6 mesi ma per sempre! (finalmente!!)
Eh si ma chi valuta il livello di offerta e decide chi è all’altezza e chi no?
Sarà il solito gioco di raccomandati e bustarelle, indagati e corrotti?
Io avrei in mente la persona giusta a cui affidare la direzione di tutto ciò.
Esatto: Flavio Briatore
uno dei pochi se non l’unico imprenditore italiano che è stato in grado di Internazionalizzare l’intrattenimento in Italia.
A lui affiderei la direzione artistica e manageriale dell’E.District.
Bello eh?
Impossibile?
Ok.
Questo è quello che “piacerebbe a me”.
Ora ditemi cosa piacerebbe a voi…
Andrea, per me la tua idea è perfetta e la condivido in pieno! Non so dove si sottoscrive ma per me …è SI !!!!
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E vai andrea per me è’ un altro SI. Incredibile riconvertire subito senza sprecare . Speriamo che la “Milano da bere “possa rinascere dalle ceneri di Expo.
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ciao Andrea , anche a Desenzano e Lonato si parla da anni di un progetto di questo tipo , cosa che manca è un intrattenimento per i giovani dai 12 ai 16 anni con le loro aspettative e esigenze musica , cultura , gioco e conoscenza , controllati e un servizio ristorazione adatto a loro , poi i genitori vanno a fare altro . Esempio Legoland che non abbiamo in Italia , poiché nei mesi invernali dove stanno i ragazzi alla domenica ? centri commerciali cinema o a casa .
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Si
Eccellente idea .
Sei sempre stato molto avanti .
Funzionerebbe benissimo , se appoggiato da idee aveneristche per il utilizzo degli spazi che
Oggi sono solo un passato vicino , ma un domani un passato remoto di qualcosa che fu !!!
In realtà per tanti , lExpo fu intrattenimento …
Per Milano , tra l’altro questo potrebbe essere un punto di appoggio per lo svago ,
nei periodi delle grandi fiere come quello del Salone del mobile o la fashion Week…
Bella idea.
Julio
From Chengdu .
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Ciao Andrea, visione perfetta e disamina di spessore, orientata al sociale ma anche (e giustamente) alla sostenibilità del business. Complimenti e, ovviamente, sottoscrivo il progetto.
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Grazie Davide,
non se ne farà nulla, ma un giorno, ai nostri nipoti,
passando davanti ad un immenso campo di sterpaglie e ruderi potremo dire:
“vedi qui ci sarebbe potuto essere una cosa fighissima!” 😀
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Bella la chiosa , ma se proprio proprio dovevi pensare a qualcuno nell’ambito internazionale allora avrei pensato a … chessò … un amico dei potenti , uno che sappia gestire capitali , intrattenimento… perchè fermarsi a Briatore (personaggetto) , a questo punto darei in mano al Re della gafi , l’uomo col bandana! 😀
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Caro Andrea, i sogni sono realizzabili ed il tuo è un sogno bellissimo. Perché invece di credere che non se ne farà nulla non cominciamo a far girare la tua idea su fb con un post preparato ad arte? D’altronde il progettista non è colui che realizza sogni? Un sognatore realizzatore seriale
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Ciao Gianluca
solo a guardare le demolizioni del sito in questi giorni
mi sale la tristezza…
Si mi piacerebbe che questa cosa avesse un seguito
o facesse nascere almeno una discussione “alternativa”
alle solite soluzioni “lungimiranti” che vedo girare in rete
e che francamente non mi convincono per nulla.
Dai… prepara questo post “ad arte”!
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Idea tanto semplice e PERFETTA quanto geniale!
UN piano/progetto per essere perfetto deve essere semplice, di facile comprensione e attuazione.
Ora per la comprensione siamo aposto… per l’attuazione/gestione per il momento non siamo ancora a Reggime… comunque… Mi attivo con chi di dovere!!!
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