COME SCEGLIERE LO STILE DI UN LOCALE E DI CONSEGUENZA L’ARCHITETTO ADATTO A REALIZZARLO

Uno dei problemi dell’aprire un locale è scegliere in quale “stile” realizzarlo
e decidere a chi affidarne la progettazione.

Così ho deciso di darti la mia versione di come potrebbe funzionare la cosa
pensando che magari aiuti a chiarire un po’ le idee.

Premetto che per me è più corretto parlare di “linguaggio architettonico”
piuttosto che di “stile”,
ma siccome non voglio esprimermi in “architettese”
usiamo pure la parola “stile”, ma con questo significato.

In più vorrei essere il più semplice e pratico possibile.
Vediamo se ci riesco.

Un locale si può progettare in 3 modi:

1 – autorale
2 – di tendenza
3 – orientato al brand

vediamo cosa significano.

1 . AUTORALE

significa che il progettista è un “autore” (da qui il termine autorale)
cioè ha un SUO “stile” (un suo linguaggio)
che ha elaborato nel tempo, attraverso una sua ricerca personale.

Individuando magari alcuni materiali, alcuni abbinamenti che in qualche modo lo rappresentano, nei quali si riconosce più che in altri, e che lo rendono riconoscibile.

Se li hai magari sentiti nominare,
ti potrei citare tra i più famosi Philippe Starck, Zaha Hadid,
Frank Gehry (quello del museo Guggenheim di Bilbao),
Claudio Silvestrin (quello che ha disegnato i primi negozi di Princi a Milano e Londra)

Tutti questi, per esempio, hanno un loro “stile” che li rappresenta e li rende riconoscibili.
Decisamente diversi:
dal “neo barocco” di Starck al “minimalismo assoluto” di Silvestrin

Tra gli italiani, ti citerei quelli che conosco personalmente

Fabio Novembre o Simone Micheli

Quasi tutti gli architetti prediligono questo modo di progettare.

Un po’ perché sono egocentrici (!)
Un po’ perché in fondo ciascuno di noi fa questo mestiere per esprimere la propria creatività.

Di conseguenza elabora nel tempo un suo modo di progettare,
che sente più vicino al suo modo di essere, di sentire, di vedere le cose.

In questo caso gli architetti possono essere molto diversi tra loro.
Avere quindi “stili” diversi.

Il modo per lavorare con loro è cercare di capire se il loro “stile” o modo di progettare
sia adatto al tipo di locale che hai in mente.

Se l’architetto che hai scelto predilige un linguaggio “minimal”
Non puoi lamentarti dopo del fatto che non ti lasci appendere dei quadri alle pareti!

Per fare un paragone con la moda.

Armani ha uno “stile”
Versace o Cavalli un altro.

Armani – Cavalli – Versace

Fanno tutti vestiti, ma in modo molto diverso.

Non è uno “bello” e l’altro “brutto”;
Devi solo decidere quale sia più adatto a te.

Vediamo gli aspetti positivi  e negativi di questo modo di progettare i locali

PRO
Un architetto che ha uno stile, trasmette questo “valore” al locale.
Più è “conosciuto”, più la cosa diventa una vera e propria griffe.
Ti sarà magari capitato di leggere da qualche parte

“locale progettato dal famoso architetto xxx”

Questo di per sé può rappresentare un beneficio per il tuo locale
a patto che tu ne rispetti i canoni (tradotto: lo lasci lavorare)
e che il suo “stile” sia adatto al tipo di locale che vuoi fare

CONTRO
ad un architetto “autorale” difficilmente potrai dire:

“senti me lo faresti un po’ più così o un po’ più cosà?”

l’architetto progetterà il locale secondo il SUO stile, la sua visione.
Se ti va bene, ok.
Se non ti va bene…ci litighi.

Garantito.

Quindi se decidi di progettare il tuo locale in modo “autorale”,
assicurati che il modo di progettare dell’architetto che sceglierai, ti piaccia.
se no… aspettati pure che via mandiate reciprocamente affanc..o!


2 – DI TENDENZA

Continuando il paragone con la moda.

Se un architetto autorale è un po’ come uno stilista, come Armani o Versace
Progettare un locale secondo la tendenza è come Zara.

uh? cioè?

Cioè, Zara non ha un vero e proprio “stile”,
ma lo adatta in base alla tendenza del momento.
(magari “reinterpretando” i trend inventati dagli stilisti in modo più accessibile, mica copia…)

Quindi di stagione in stagione, potrai trovare capi che man mano cambiano
seguendo i nuovi trend, i colori del momento, i modelli i tessuti più attuali.
(si va beh, anche Zara in fondo ha un “suo” stile che magari la differenzia da H&M,
ma il senso del discorso penso si capisca)

Zara Collezione 2010 e Collezione 2015

Nei locali di tendenza è lo stesso,
le tendenze cambiano ogni 5-6 anni.

Quindi un locale sarebbe meglio venisse progettato secondo la tendenza del momento,per essere attuale e gradito al pubblico.

Si perché il successo o meno di una “tendenza”,
la sua crescita e successivamente la sua “morte”
la stabilisce il pubblico (come sempre).

Siccome i gusti del pubblico cambiano nel tempo
anche i locali dovrebbero adattarvisi.

Vediamo anche qui i pro e i contro del progettare i locali in base alla “tendenza”.

PRO
un locale progettato in base alla tendenza del momento,
di sicuro incontra i favori del pubblico;
perché risponde a quello che piace, che viene reputato trendy o attuale
catalizzando l’interesse del pubblico

CONTRO
il problema delle tendenze è che si succedono abbastanza rapidamente (5-6 anni)
quindi dovresti chiederti in quale “fase” si trova la tendenza.

Se è in fase crescente o di successo va bene
Se è in fase “calante” invece sarebbe meglio cambiare strada.

grafico2

questo grafico fa parte di un articolo di Lorenzo Ferrari che devi ASSOLUTAMENTE leggere
lo trovi qui

Ma come si fa a capire se una “tendenza” è in fase calante? (detta anche “Mo’ so cazzi”)

Beh basta guardarsi intorno.
Quando la maggior parte dei locali sono fatti con lo stesso “stile”,
e fai fatica a distinguerli perché si assomigliano un po’ tutti,

Ecco, quello è il momento di cercare qualcos’altro.

Si riconosce anche dai commenti che cambiano.
All’inizio sono tutti:
“ehi figo questo locale xxx!”

poi diventano dopo qualche anno:
“che palle questi locali xxx, sono tutti uguali!”

dove al posto di xxx puoi mettere le varie tendenze.

Si perché io ne ho già viste parecchie, nascere, crescere e passare…
Per cui quando sento oggi dire:
“che palle questi locali “finto vecchio”, sono tutti uguali!”

sorrido perché penso a 10 anni fa quando sentivo dire:
“che palle questi locali “pettinati”, sono tutti uguali!”

piuttosto che 15 anni fa
“che palle questi locali “etnici”, sono tutti uguali!”

ecc… ecc…

Anche qui,
non c’è una tendenza bella e una brutta.

Devi solo capire se sei ancora in tempo per “sposarla”.

3 – ORIENTATO AL BRAND (Brand Oriented Design)

ok questo l’ho inventato io.

Nel senso che progettare un locale in base al mercato, non sembra una cosa molto da architetto!

Eppure ha un senso perché,
soprattutto ora dove aprire un locale “generalista” non va più bene,

ogni locale deve trovare un suo POSIZIONAMENTO nel mercato
e soprattutto nella testa dei propri clienti.

Cioè deve avere un qualcosa che lo caratterizzi e lo differenzi dalla concorrenza.

Ovviamente tutto ciò ha a che fare con il business più che con il design.

ma se ci pensi,
ti rendi conto di come anche il design possa “aiutarti”
nel “valorizzare” questa tua differenza e a “comunicarla” al pubblico.

Il design quindi, dovrebbe essere COERENTE con il tipo di locale (e di business) che intendi realizzare.

Da questo punto di vista,
capisci che non necessariamente debba essere “di tendenza” o “autorale”,
ma possa avere un SUO stile proprio, che lo rappresenti e lo faccia ricordare al tuo pubblico.

Quali pro e contro avrà progettare un locale “brand oriented”?


PRO
un design COERENTE con il locale permette di differenziarsi da tutti gli altri,
proprio perché ricerca uno “stile” proprio.

Nei casi migliori, può essere addirittura “timeless” cioè senza-tempo, e quindi non passare mai di moda. (se non con piccoli aggiustamenti)

Restando nel paragone con la moda,

è come farsi fare un abito su misura adatto per tutte le occasioni
(un tubino per le donne o un abito per gli uomini).

Un vestito che anche a distanza di anni (bilancia permettendo)
ti farà fare sempre la tua bella figura

perché ti calza a pennello e valorizza il Tuo stile e la Tua personalità

CONTRO
se non hai una idea di che cosa sei, di cosa fai e del perché lo fai,
è difficile progettare un locale che ti aiuti a valorizzare queste cose;

perché non esistono!

Come farsi fare un abito su misura senza avere chiaro cosa ti sta bene
o cosa ti faccia sembrare un pinguino!

Quindi prima di progettare il locale, devi progettare meglio il tuo business.

.

COME SCEGLIERE CHI LO PROGETTA

Ora che ti ho detto in quali modi si possa progettare un locale,
vediamo come scegliere a CHI farlo fare.

Una prima scelta possibile è:

1 – me lo faccio da solo!

così non mi devo rompere le p. con architetti e arredatori, lo faccio come voglio io e magari risparmio pure!

Ci stai pensando vero?

Bene anche qui ci sono…

PRO
quelli che ho detto sopra,
sempre che tu sappia cosa stai facendo, se no… lascia perdere.

CONTRO
di solito il progetto fai da te assomiglia alle prime due casistiche
nel senso che:

Se lo fai come piace a te,
in un certo senso sei “autorale”.

Ho visto molti gestori farsi i locali da soli,
magari anche molto belli,
ma solitamente con uno “stile” che piaceva a loro.

Per cui anche quando capitava che ne facessero più di uno,
sostanzialmente erano molto simili.

Perché lo “stile” che gli piaceva era quello e quindi
le “cose” che ci mettevano dentro, i colori che usavano, i materiali, gli arredi ecc…
erano sempre più o meno quelli.

Oppure segui la tendenza.
Ti dici:

“ehi, adesso va il “post-industrial-vintage-radical-chic”

affitti un furgone,
vai alla Maison du Monde,
dai fondo alla tua carta di credito e lo riempi!
ci aggiungi un paio di bancali usati et voila!

In entrambi i casi però, c’è un problema.

Non stai facendo il TUO lavoro!
Stai facendo il MIO!

Il TUO lavoro di imprenditore sarebbe quello di progettare il business,
capire come gestire il locale, organizzare il lavoro dei tuoi dipendenti,
scegliere i fornitori e definire un sistema di controllo gestione.

Non quello di andare a comprare sedie, tavoli, verniciare le pareti e i pavimenti!

Eh ma così risparmio!

Beh allora chiediti quanto vale il tuo TEMPO!
Perché se passi due ore sul furgone a caricare un divano,
invece di scrivere che so, il menù calcolando le marginalità,
forse non hai capito esattamente cosa significhi APRIRE UN LOCALE!

Non dico che tu non lo debba fare, se la cosa “ti rilassa”

Il problema che troppe volte ho visto gestori impegnarsi al massimo per
“costruire” fisicamente il locale da soli
trascurando di fare le uniche cose veramente importanti che ti ho detto sopra

E aprire il locale “finito”,
senza avere una idea di quello che stavano veramente facendo!

Beh prima di aprire lo faccio!
Ecco bravo!
Ricordatelo però…

una seconda scelta è quella di rivolgerti ad una

2 – AZIENDA DI ARREDO.

Ce ne sono tante.
Alcune veramente molto brave.
Se ti è capitato di andare in qualche fiera di settore, le trovi quasi sempre tutte li.

E avrai…

PRO
sono specializzate nel realizzare locali e quindi sanno darti tutto il supporto che ti serve.
Puoi concordare con loro quali sono le tue esigenze
senza doverti preoccupare che la cosa “urti la loro poetica”
come con gli architetti “autorali-primedonne-egocentrici!”

Anzi di solito la frase preferita delle aziende è:
“primo, la soddisfazione del cliente”

CONTRO
le aziende di arredo sono “aziende”,
nel senso che devono fare un certo fatturato per restare in piedi.

A seconda della dimensione, questo significa realizzare un TOT di locali all’anno, al mese, a settimana.

Una “media” azienda (10-15 dipendenti) deve fare 3-4 arredamenti al mese
(piccoli, medi, grandi) per stare aperta.

Avendo collaborato con diverse aziende,
ti posso dire che ciascuna ha magari un suo modo di progettare, o di realizzare gli arredi

ma in una cosa si assomigliano tutte.

Tutte le aziende cercano di “razionalizzare”.

Che vuol dire?

Beh, facendo 30-40 locali all’anno è chiaro che se

ordinano un numero di sedie, di tavoli, di materiale, di attrezzature sempre dagli stessi fornitori
hanno una serie di vantaggi;
i fornitori magari gli fanno degli sconti in base alla quantità,
magari li agevolano nei pagamenti visto che ci lavorano costantemente,
ordinano magari in blocco in modo da ottimizzare tempi di consegna

se effettuano più o meno delle lavorazioni simili, altri vantaggi;
sveltiscono i tempi di progettazione;
semplificano la lavorazione avendo meno problemi con gli operai che diventano sempre più “esperti”;
accorciano i tempi di consegna e quindi riescono a fare più lavori e ad incassare prima

Insomma tutto “normale” dal punto di vista dell’azienda.

Ma dal punto di vista del cliente?

Se guardate i locali fatti da una qualsiasi di queste aziende,
vi accorgerete che alcuni “elementi” si ripetono.

Sono magari i modelli di sedie, le linee dei banchi, i materiali utilizzati, le finiture ecc..

Il che finisce per far si che una soluzione “ideata” per il tuo locale,
inevitabilmente finisca anche nel locale di un altro.
A volte un po’ rivista, a volte identica.

Ma questo non potrebbe essere una specie di progetto “autorale”?

In alcuni casi sì (e va bene così)
in altri no, perchè i motivi sono sbagliati.

Non per scelta progettuale, ma per convenienza economica!
“Metto questa sedia perché il fornitore mi fa il pagamento più lungo!”

Eddai!

Una terza scelta è ovviamente rivolgerti ad un

3 – ARCHITETTO

Ma anche qui le cose non è che siano semplicissime!

PRO
Se una differenza in positivo c’è con le Aziende di Arredo è proprio la LIBERTA
che un architetto ha di personalizzare il tuo progetto,
utilizzando materiali, forme, lavorazioni espressamente pensate per il tuo locale

Senza farsi condizionare dal fatto che,
siccome hai i falegnami da pagare, il banco va fatto in legno!

Il banco lo farà in ferro, in resina, in vetro…
Le sedie le farà arrivare dalla Cina
e le lampade in esclusiva dall’America.
O magari disegnerà tutti i “pezzi” su misura
In modo che non li abbia nessun’altro!
(che gli frega tanto paghi tu!)

CONTRO
Abbiamo visto che avere a che fare con un architetto AUTORALE
possa essere la tua fortuna, se azzecchi il “feeling”
o la tua peggiore sfiga nel caso opposto.

Nel caso della TENDENZA il discorso è un po’ più sofisticato.
Le tendenze infatti non nascono sotto i cavoli!

Ci sono degli architetti, dei progettisti,
che ricercano costantemente nuovi linguaggi, nuovi materiali,
nuovi modi di fare design, o di reinterpretare modi e linguaggi esistenti

Di solito quando hai la fortuna di incontrarli,
sono i più bravi in quell’ambito.

Per esempio.

Oggi si fa un gran parlare di “vintage”.

Cioè qualcosa che a un certo punto è passato di moda,
ma che oggi ritorna ad essere interessante da utilizzare.

Lo si può intendere in due modi

o “riutilizzare cose vecchie”
che siccome è la cosa più semplice da fare,
lo fanno quasi tutti

oppure

“ricreare atmosfere e sensazioni del passato”
questo è un po’ più difficile da fare,
perché non basta mettere insieme un po’ di vecchi mobili.
Magari l’arredo è costruito nuovo,
solo che riesce a “catturare” una atmosfera e a fartela ricordare o rivivere.

come vedi una cosa ha a che fare con il “come” si fanno le cose,
l’altra con il “perché” si fanno le cose.

questo locale si chiama Bar Luce e si trova all’interno della Fondazione Prada a Milano
E’ stato progettato dal regista cinematografico Wes Anderson.
Puoi leggere la storia sul sito della Fondazione Prada.
L’impressione che ha fatto a me è stata proprio quella di un vecchio bar degli anni 60-70.
Ma non esiste nulla di vecchio.
Tutto l’allestimento è stato realizzato nuovo per questo locale.
Con l’intento però di fornire una precisa sensazione: quella di trovarsi in un bar degli anni 60-70.
Il tutto rafforzato da una serie di “prodotti” storici da bar (dal biancosarti al vov, dallo stock 84 al petrus)
che non trovi quasi più in nessun locale in Italia.

Perché te lo racconto?

Perché qui si capisce la differenza che dicevo prima.

Tra fare un locale vintage utilizzando vecchi arredi,
piuttosto che far un locale nuovo, ma dove entrandoci hai la sensazione di essere in un altro tempo.

Quindi è meglio scegliere un architetto
che sappia anche il PERCHE’ fare le cose
oltre che il COME.

E tu dovresti imparare a riconoscere chi è veramente in grado di dire qualcosa di diverso
spiegandotene le ragioni,
oppure semplicemente fa come fanno gli altri,
dato che su internet ha visto i locali che adesso vanno così in tutto il mondo.

Gli ultimi pro e contro riguardano il Brand Oriented Design:

PRO
un ARCHITETTO ORIENTATO AL BRAND
cioè in grado di

progettare il design di un locale in base al suo posizionamento
risultando COERENTE con la sua idea differenziante…

beh mi sa che qui la cosa è un po’ più semplice…

Lo faccio solo io!

CONTRO
Si può fare solo a certe condizioni
Che guarda caso però sono le stesse che dovresti rispettare
per avere un business funzionante!
e non solo un bell’arredamento.

Se vuoi saperne di più:

Scaricati questo e-book: Le 7 chiavi per il successo del tuo locale

e dai una occhiata a questi siti:

Ristoratore Top – Hotel Labos

e poi fammi sapere se ti sono state utili!