QUALCOSA DI NUOVO
A volte sento commenti tipo:
“Non c’è più niente da inventare
Tutto è già visto
Sono sempre le solite cose”
Diciamo che per uno che fa il mio mestiere, questo non è esattamente l’atteggiamento giusto.
Ci sono 3 tipi di “cose nuove”:
Quelle che sono “oggettivamente” nuove,
che con sempre maggior velocità cambiano il mondo
(internet, lo smartphone, l’ Intelligenza Artificiale…)
Quelle che sono nuove per chi non le ha mai conosciute
come tutte le cose che appartengono ad una generazione e vengono “scoperte” dalle generazioni successive: nella musica, nella moda, nel design…
Quelle che, pur non essendo nuove, possono essere “riconfigurate”
in modo da risultare differenti e quindi nuovamente attrattive anche per chi le conosce già.
Quindi ad occhio affermare che “non c’è più niente di interessante da inventare o da scoprire“
è quantomeno riduttivo.
Lo dicevano anche i fisici agli inizi del 1900
Poi è arrivato Einstein…
Ciò detto, occupandomi io, non di fisica quantistica, ma di locali (per fortuna…)
Vorrei proporvi alcune “cose nuove” che ho fatto di recente
Da inquadrare a piacimento nelle categorie sopra descritte.
Come dico sempre,
le persone vanno nei locali per 3 ragioni: bere, mangiare e divertirsi
O una combinazione delle tre
Quello che cambia è il MODO in cui lo fanno
E il mio lavoro consiste proprio nel trovare nuovi MODI o nuove COMBINAZIONI per farlo.
Per esempio:
1 RISTORAZIONE ED ENTERTAINMENT
Penso da un po’ che
visto il diminuire dei locali di intrattenimento puro (tipo le discoteche), sia sempre più una opportunità per gli altri locali (bar e ristoranti)
sopperire a questa “carenza”
I locali che per tipologia e dimensioni vedo più adatto a questa “contaminazione” sono i Sushi Restaurant.
Ho già detto come sia l’ambiente ad averne determinato il successo (insieme al prodotto e al prezzo, e non sicuramente al servizio)
Il “problema” di questi locali è che sono percepiti come tutti uguali
quindi il modo che reputo opportuno per differenziarsi non è puntare su prodotti e servizio come sarebbe logico per un ristorante
ma sull’intrattenimento.
Trasformarsi cioè da luoghi dove mangiare all you can eat e basta, a luoghi dove passare la serata
mangiando cose esotiche
a un prezzo ragionevole
in una ambientazione strepitosa
alla quale aggiungere uno spettacolo, una forma di intrattenimento, una musica più alta, un gioco di luci.
Semplice?
Fatelo!
Con
K KAISEKI
lo stiamo facendo, complice il fatto che già l’ispirazione dei locali fosse simile a quella dei club.

Obiezione!
Mica per tutti ristoranti ha senso trasformarsi in locali di spettacolo!
Dai noi si viene per mangiare bene!
Già vi sento, ristoratori, storcere il naso! 😁
Per voi quello che conta è fare da mangiare bene, le materie prime, l’impiattamento, il servizio…
E va bene avete ragione…
Ma lasciatemi almeno dire una cosa:
Nei vostri locali gourmet, con cui ambite alle stelle, con pochi tavoli, luci bassi e prezzi altissimi
Ci si annoia!
Ahhhh
Sacrilegio!!!
Da noi si viene per vivere una esperienza culinaria mica per ballare sui tavoli!!!
Ok
Su questo vi do ragione
Ma questo non giustifica il fatto che tra una pietanza strepitosa e l’altra…
Ci si annoi!
Eddai, quasi tutti i locali di questo tipo sono così
Atmosfera “rarefatta”, quasi asettica, elegante ma formale se non seriosa.
Ho capito che non volete che il pubblico si distragga e rimanga concentrato sui vostri meravigliosi piatti ma…
Ci si potrebbe “divertire” anche in un ristorante gourmet!
2 COME INSERIRE L’INTRATTENIMENTO IN UN RISTORANTE GOURMET
C’è un ambito della ristorazione che vede l’intrattenimento come inutile se non addirittura deleterio.
E sono i ristoranti stellati.
Qui infatti ogni cosa che “distrae” il pubblico dal piatto, è da considerarsi negativamente.
Cosi spesso i ristoranti di alta cucina sono sobri per non dire austeri
E l’esperienza riguarda fondamentalmente la parte finale della preparazione, quando il piatto arriva al tavolo, viene “raccontato” e poi lo si degusta.
Il resto è più o meno una “attesa” tra una portata e l’altra, in un ambiente spesso con pochi tavoli, luci basse e gente che parla sottovoce.
Un po’ noioso diciamo.
Con due chef di alta cucina, con grande esperienza in ristoranti stellati, Remo e Mario Capitaneo, abbiamo immaginato di sovvertire anche questa “regola”, introducendo l’intrattenimento anche in un locale di alta cucina
Evidentemente non avrebbe avuto senso farlo con “nani e ballerine”
Invece abbiamo pensato di rendere la ristorazione stessa intrattenimento
Così il LA CUCINA DIVENTA IL LOCALE e IL LOCALE DIVENTA LA CUCINA
Abbiamo eliminato tutte le barriere fisiche tra chi cucina e il pubblico.
I clienti, infatti, sono seduti su tavoli disposti intorno alla cucina, in modo che possano vedere tutto quello che succede.
Così, la preparazione del piatto diventa intrattenimento e i clienti possono osservare e commentare con lo chef la creazione del loro piatto.
É qualcosa che va oltre la cucina a vista, dove manca un contatto “vero” con gli chef
E anche rispetto agli chef table che, dove esistono, sono destinati ad un numero ridotto di clienti
Da
VERSO
Piazza Duomo 21, 20121, Milano
l’esperienza dei clienti è completamente diversa da quella di un ristorante di alta cucina tradizionale.
Qui, la preparazione del cibo diventa intrattenimento, creando un’esperienza indimenticabile per i clienti.
Il mio compito come architetto è stato quello di “fondere” insieme materiali ed esigenze diverse
La funzionalità della cucina insieme all’estetica del locale
La scelta dei materiali è stata quindi orientata a coniugare “estetica e funzionalità” che mai come in questo caso è diventata una necessità inderogabile.
I banchi di cucina realizzati da Icaro Milano in acciaio inox con bordature lucide ne mantengono la funzionalità esaltando la bellezza tecnologica del materiale
I banchi lato clienti invece diventano degli oggetti scultorei in pietra e grès effetto onice dove vengono serviti i piatti
La volontà di eliminare ogni barriera si concretizza anche questi banchi che circondano la zona cucina.
I clienti si accomodano su eleganti sedute imbottite in velluto, avvolgenti e confortevoli, ma realizzate con una proporzione leggermente più alta per consentire loro di accedere al piano di lavoro su cui lo chef termina il piatto, che diventa anche lo stesso piano su cui degustarlo
La cifra stilistica del ristorante è una completa fusione di arredi e materiali in grado di soddisfare contemporaneamente le esigenze di funzionalità della cucina e di estetica della sala.
Uno spazio unico in cui la ristorazione di alto livello
diventa intrattenimento oltre che degustazione.



Rassegna Stampa
https://www.finedininglovers.it/articolo/recensione-ristorante-verso-milano
3 SOSTENIBILITÀ SENZA RINUNCE
Sono sempre stato abbastanza riluttante ad abbracciare le varie filosofie vegane o Healthy nate negli ultimi anni
Perché le ho sempre viste caratterizzate da un aspetto che ritengo negativo: la rinuncia
La sostenibilità sembra essere connaturata alla rinuncia
Rinuncia alla macchina usa la bici
Rinuncia alla carne mangia vegetale
Rinuncia agli eccessi e vivi in modo sano
Sebbene l’obiettivo sia auspicabile e l’intento di condurci ad uno stile di vita virtuoso sia nobile
L’idea che per farlo si debba “rinunciare” a qualcosa rende comunque la cosa meno attrattiva
L’ideale secondo me dovrebbe essere
NON cambiare il nostro stile di vita perché non sostenibile
Ma rendere SOSTENIBILE il nostro stile di vita
nello specifico
Non rinunciare al piacere di mangiare una bistecca o un hamburger
ma magari sperimentare lo stesso piacere con un prodotto che risulti più sostenibile
Come ad esempio una “una tagliata a base vegetale stampata in 3d”
“Figurati se io mangio carne finta”
È il pensiero che verosimilmente si sta formando nella vostra testa
Beh a parte provarla,
Vi inviterei a riflettere su quello che significa mangiare carne:
Quello che cercate è
“la soddisfazione e il piacere che si prova nel mangiare una bistecca”
È a quello che non siete disposti a rinunciare
Non alla carne.
E a parte Matrix
Il problema è che vi è sempre stato detto detto che per provare questo tipo di piacere, dovevate per forza mangiarvi una tagliata di carne
Oggi invece potreste provarlo mangiando una tagliata vegetale stampata in 3d
Che risulta sostenibile, non inquina e non uccide nessun animale.
Senza rinunciare a questo piacerei e senza diventare vegani.
Non ci credete?
Andateci.
Il locale si chiama
IMPACT FOOD
Viale Maresciallo Pilsudski, 86, 00197 Roma RM
Si trova a Roma, nel quartiere Parioli
E con i ragazzi di Impact, veri e propri “rivoluzionari della sostenibilità senza rinunce”, abbiamo immaginato un locale ne austero ne triste, come spesso sono i locali che si dichiarano eco sostenibili, ma invece super colorato e allegro.
Attenzione però
I colori usati sono Airlite, una pittura minerale in grado di purificare l’aria, igienizzare le superfici e sanificare gli ambienti.
Una pittura ecologica ed ecosostenibile che non inquina, non nuoce alla salute, rispetta il Pianeta ed è prodotta da fonti di energia 100% rinnovabile.
Così come le sedute sono prodotte in tessuti ecosostenibili
E cosi come i piatti del menu sono tutti plant based
Ma la cosa divertente
È che se io non vi dicessi tutte queste cose, entrando nel locale avreste l’impressione di entrare in un bel ristorante allegro e colorato, dove mangiarvi una ottima tagliata o un gustosissimo hamburger.
Questa è l’idea di “sostenibilità senza rinunce”
Continuare a fare le cose che abbiamo sempre fatto, ma in modo sostenibile per il pianeta
Secondo me questa è la strada da percorrere!
Greta Thunberg… rilassati.





Rassegna Stampa:
https://www.ilfattoquotidiano.it/2023/02/14/impact-food-a-roma-il-primo-fast-food-di-carne-non-carne-ha-quel-morso-che-chiede-masticazione-ecco-cosa-si-mangia-e-quali-sono-gli-ingredienti/7064718/
https://www.dissapore.com/notizie/roma-impact-food-e-il-primo-fast-food-a-portare-la-carne-non-carne-nella-capitale/
4 SUSHI CORNER
Rinnovare l’accoppiata preparazione espressa e take Away del cibo giapponese
Superando la logica del kaiten (il nastro trasportatore dove girano i piattini)
con una esposizione bellissima di prodotti realizzati al momento da prendere direttamente dalla vetrina collegata alla cucina
I prodotti sono preparati al momento, “infilati” letteralmente nella vetrina espositiva dalla cucina
Il cliente li osserva, li sceglie e li prende direttamente aprendo uno sportello.
Un nuovo Format di BASARA, destinato a centri commerciali e travel retail
Dove combinare nella ristorazione la velocità e la qualità diventa sempre più una necessità.
BASARA SUSHI CORNER
Via Urbano VIII, 16c, 00165 Roma RM



Rassegna Stampa:
Queste sono alcune “COSE NUOVE” alle quali abbiamo dato forma negli ultimi mesi
Ed è sempre interessante per me vedere come alcune di queste implichino a volte, semplicemente un cambiamento di punto di vista
Cosa che ritengo la più importante di tutte.
Fatemi sapere cosa ne pensate.